Definisce i suoi lavori arte povera perchè estratti con la fantasia dalla casta dei materiali improbabili, oggetti gettati “causa inutilizzo” che emergono dall’anonimato della loro primitiva funzione in nuove giocose identità.
Ri-trovati esenti da tecnologica precisione girandolano lieti nella loro spiritosa assenza dal peso logico.
Questi oggetti da toccare, lievi sulle punte delle dita che così offrono un succoso tattile anti-bacheca; sono materiali inermi e pure palpitanti vissuto che non disdegnano curiose mani.
Spuntano dalla materia non preziosa gioielli che se ne infischiano di altra valutazione che non sia il piacere di chi li guarda.